Feticismo mattutino.
Dopo aver attraversato ponte Sarajevo (toh, chi si rivede, ne ho parlato anche QUI), stamattina mi sono imbattuto in cartelloni pubblicitari singolari.
Pubblicizzati con scritte dai font colorati e accattivanti, pezzi di carne da macelleria vengono esposti ai bulbi oculari dei/delle passanti come fossero gioielli o prodotti super esclusivi. Confesso di avere strabuzzato gli occhi, e non perché sia un vegetariano oltranzista.
Il feticismo per il cibo, a mio giudizio, ci sta sfuggendo di mano. Non so se sia dovuto al mondo dei social in cui è ormai impossibile evitare immagini di pietanze, o ai mille programmi televisivi in cui cuochi famosi come star del cinema ci propinano le loro creazioni, sta di fatto che questo continuo martellare di immagini di cibo sta assumendo, sempre a mio modesto parere, un sapore malsano.
E così, mentre cerco di immaginare chi abbia creato questa campagna pubblicitaria, mi domando se, e quando, questo genere di feticismo assumerà le sembianze delle pellicole di Deodato.
Rivalutiamo l’importanza di Cannibal Holocaust, gente. Rivalutiamo il cinema italiano più coraggioso e libero.
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