
dedicato a una lei

Non sono l’immagine allo specchio, le verità acquisite o le etichette sbiadite.
Non sono gli errori genitoriali, gli occhi di un padre o le paure di una madre.
Non sono un pensiero futurista, un radicamento nel passato, né questo istante sbiadito.
Rinnego il tempo che fu e le riproduzioni che non m’appartengono.
Ora, odo la pioggia e il vento autunnale. E niente più.
Serve altro?
È la pioggia ad accompagnare il risveglio. Silenti fragori si infrangono sull’esistenza ancora assopita e odo, in lontananza, una sirena. Lampi bluastri solcano ciò che rimane della notte.
Effettuo qualche profondo respiro, e attendo l’alba. I primi raggi solari si affacciano alle spalle dei monti alpagoti, e nuove onde sonore riempiono l’aria.
Seduto in silenzio passo in rassegna pensieri, ricordi e volti. Li guardo con occhi vigili e distanti. Osservo l’esistenza passata facendone tesoro accantonando giudizi e osservazioni. Nella continua rivoluzione del mio essere scopro nuove sfumature e antiche tonalità.
In questa continua rivoluzione del mio essere mi respiro, taciturno.
E se mi chiedi di incanalare le energie
spalancati ai miei occhi
e lasciati leccare.
Da tempo immemore queste labbra
reclamano i tuoi sapori.
Perdonami, il desiderio romantico poco mi si confà,
preferisco languire tra ruvido sporco
e oscena quotidianità.
Ho l’anima carnale e il membro etereo,
e un desiderio lascivo di riempirti la bocca
con sconce verità.
Alessandro Chiesurin – Spalancati ai miei occhi (Viscerotica, 2021)
Spalancati ai miei occhi è presente in Viscerotica nata di getto come lo è la passione bruciante. Spero vi piaccia e vi inviti a scoprire Viscerotica.
Gli spiriti si offrono un minuto di intelligenza
tuffandomi, me, in un bassofondo
che si procurano
per mancanza di cibo o di oppio
nel mio pancione,
maelstrom dopo maelstrom di fondo (di cultura di fondo in fondo),
dopo di che ritornano alla loro ancestrale putrefazione.
Antonin Artaud
Ti sfiorai, ieri, di striscio
e nell’eterno presente dilatato
la gioia si slabbrò. E ora?
Un momento si pone in fila
silenziosa, processione di accadimenti
che verranno in divenire.
È nell’eterno presente
del tuo discendere i gradini
indossando un sorriso
che mi arresto, soggiogato dal fascino
sequestrato dall’istante.
Alessandro Chiesurin
Le mie composizioni le trovi qui: CLICCAMI!
Oppure scrivimi direttamente nel modulo contatti.
Il sole abbaglia, tremule nubi suscitano terrore,
Mi raggomitolo su me stessa e ho paura di guardare,
Non c’è un confine dietro cui ci siano solo sogni,
Ovunque fuoco, neve, fuoco,
Posso scegliere qualunque direzione, non ne voglio nessuna,
Perché le tenebre squarciano con una fiamma il cielo.
Marzena Broda “il sole abbaglia, tremule nubi suscitano terrore”
Indossatrice – clicca sull’immagine
[…] infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!» allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.
Prima lettera ai Tessalonicesi 5,2
La Bibbia la leggi? Si, ogni tanto la leggo, le dico.
Soddisfatta della mia risposta sfoglia Viscerotica posata sul banco, commenta qualche verso, e si sofferma sul Manifesto Viscerotico sociale che apre la silloge.
Sì, mi fa, qui ci sono anche gli insegnamenti di Nostro Signore nelle tue parole, le conosco bene io, e inizia una filippica sul male delle religioni, su chi dovrebbe scomparire dalla faccia della terra, di come la sessualità femminile sia differente da quella maschile, di come Adamo sia vissuto nella perfezione per 1000 anni finché non decise si sfidare gli insegnamenti di Dio andando incontro alla morte, di come l’evoluzione sia una grande farsa, e conclude il tutto con una profezia.
Segnati questo riferimento della Bibbia, mi dice, Prima lettera ai Tessalonicesi capitolo 5° versetto 2°, e segnati queste due parole: pace e sicurezza, perché, quando l’ONU pronuncerà queste due parole nella stessa frase allora il mondo come noi lo conosciamo finirà, Gesù risorgerà (perché lui ci ha dimostrato che è possibile) e inizierà il Regno di Dio, se saremo vivi in quel momento vivremo in eterno mentre i morti risorgeranno e Gesù li giudicherà.
L’ora del Regno di Dio è vicina, continua, io lo so perché nel mondo c’è chi ha già aperto gli occhi, Gesù sta raccogliendo i suoi apostoli, e quando ne avrà al suo fianco 144.000 allora sarà il momento, i primi 12 sono stati solo i primi, e ora è il momento degli altri. I Signori della Guerra sono figli di Satana, è lui che ha pianificato questa guerra ma, ormai, il suo tempo è finito e i suoi figli moriranno finché Gesù non li farà risorgere per giudicarli quando il Regno di Dio inizierà.
Ricordati delle mie parole, mi fa prima di andarsene, quando sentirai pronunciare pace e sicurezza dal rappresentante dell’ONU nella stessa frase allora, solo allora, il mondo come tutti noi lo conosciamo finirà.
Quando la persona di questo breve racconto mi ha chiesto se leggo la Bibbia, la risposta nella mia testa è stata: sì, la leggo perché sono solito incontrare persone che mi lanciano profezie anche con riferimenti biblici. Un tempo ero solito lasciarli andare, senza dar troppo peso ai racconti, ora invece mi soffermo sulle parole, e cerco di ricostruirle perché è sempre interessante capire con che sguardo gli altri guardano questo mondo. Sì, la leggo, soprattutto per soffermarmi brevemente sui pensieri altrui.
P.S. una delle ultime profezie a cui sono andato incontro riguardava Mario Draghi (e la si può leggere cliccando qui sopra), la prossima chissà quale tematica affronterà.
[...] E nelle riviste rivoltose autogestite, contro lo sfruttamento della massa opraia, succulenta carneficina dal sapore rétro, scopro arti artrofizzati autodeterminati a sfamarmi; divoro prese di coscienza. Alessandro Chiesurin - versi conclusivi di "autogestione" tratta da Viscerotica (2021)
Autogestione è la posia d’apertura di Viscerotica. Versi che sintetizzano e legano tutto il progetto della silloge, dalla copertina al componimento conclusivo.
Viscerotica è disponibile in ogni portale di vendita libri, la si può ordinare in libreria, la si può richiedere al sottoscritto. E se vuoi ti faccio pure una televendita stile Freud di Nanni Moretti.
Un sospiro. Lento, intenso, profondo. Un alito di vita pregno di emozioni e ricordi. A volte mi piego su me stesso, e libero questo frammento di esistenza: per tornare alla vita; per amarmi; per liberazione.
Ho smania di cogliere sguardi femminili e conservarli. Chiuderli nelle scatole dei ricordi, e riportali alla vita proprio quando esalo un nuovo sospiro. Lento, intenso, profondo. Posso consideralo uno stupido errore?
La scorsa notte, in lotta con l’amoralità, ho impresso nell’oscuro orizzonte due occhi azzurri baluginanti. E in quell’accecamento ho ritrovato nuovi equilibri: solo per un breve istante.
E sospiro. Con fare lento, intenso, profondo.
A essere sincero, nel profondo del midollo mai donato, una linea di demarcazione non ce la metto. Forse sono stufo dei soliti confini intangibili; magari ho voglia di spaziare senza limitazione alcuna. Sta di fatto che quella linea non ce la metto.
Steccati; mura; confini; restrizioni; ansie; paure; solitudine; tristezze; etichette; aggettivi; eccetera.
Mille parole per descrivere il medesimo concetto: contenimento.
Ieri dialogavo col vento inscenando pose candide e innevate. «Ho bisogno dell’illimitato» mi confidava; «un tenue soffio vitale per tornare a respirare, tutto qua».
A volte la mia fede cammina lungo strade polverose. I sassolini tra le pieghe dell'anima premono sul tallone dolente. Una volta, una sola, ebbi un padre; ora non più. Ma in quell'unica volta levò da me la lordura di storture polverose. A volte la mia fede cammina lungo strade parallele e riflessive, e le pieghe dell'anima s'alleviano un po'.
Scritta in un pomeriggio nevoso, Seta racconta dei silenzi indagatori; delle vertigini nate nei propri pensieri; della bellezza nello sfiorarsi.
Scrissi questi versi ripensando a uno sguardo femminile lontano nel tempo. Uno sguardo perduto, mai scordato.
SETA
È nella lucidità specchiatasi nell’iride
se riesco a compitare frasi e ragionamenti
di forma compiuta.
per giungere a ciò
faticai arrovellandomi tra stupidi demoni insaziabili,
e pensieri preconfezionati saccheggiati
alle ignave passanti.
Ho tessuto una trama talmente fitta
negandomi ogni min imo spiraglio di sole,
guadagando, al contempo, chiarezza in punto croce.
Se nelle giornate morte sembro spento,
non straziarmi l’anima.
Rammenta di quando confezionammo
questo nuovo stato
intessuto di piacevoli ricordi. Quel giorno
la neve si fece fitta, e il tuo sorriso candido;
il fuoco lambiva le vesti,
e le mie carezze per te erano seta.
Alessandro Chiesurin – Viscerotica
Seta è presente in VISCEROTICA, disponibile in tutte le piattaforme di vendita libri. Oppure puoi chiedere una copia con dedica compilando il modulo CONTATTI.
Deixa que a escuridão se instale completamente sobre a terra
e acende só entãoo pequeno candeeiro
para que a tua sombra encontre a noite do mundo.
Luís Filipe de Castro Mendes
Lascia che l’oscurità s’insedi del tutto sulla terra
e solo dopo accendi il piccolo lume
perché la tua omba incontri la notte del mondo.
(traduttrice Chiara De Luca)
La notte ha il fascino femmineo dell’imprevedibilità. Come la donna più seducente, regala momenti di pura passione ad altri di totale distacco.
E poi c’è la luna, presenza ammaliatrice ammaliatrice e incantatoria, seducente e distante.
La nuda luna risplende sconcia nasce da questi pensieri. Mi auguro vi piaccia e susciti curiosità verso il mio lavoro.
La nuda luna risplende sconcia per la mia voluttà
e il firmamento, laido giaciglio
si fa manto scurrile.
La notte va spogliata
inutile negarlo, e con fare malandrino
l’accarezzo baciandole le cosce.
Voglio imprimere la vastità della volta celeste
in un teneue pensiero;
e poi ingoiarlo.
Assaporare il suo gelido calore invernale,
e saziarmi.
Occhi notturni bisbigliando alla mia oscenità,
lascivi.
Ho denudato la notte, lo confesso,
ingoiando ogni singola stella in questo unico amplesso.
Viscerotica, con le sue poesie, racconta il rapporto di coppia fatto di eccessi, e sfumature. Con versi dolci e delicati, sfrontati e passionali, Viscerotica ti accompagna nell’erotismo morbido e sensuale per mostrare ciò che a volte desideri, ma non osi confessare.
Viscerotica è il lato raffinato del proibito e, poesia dopo poesia, ti seduce l’anima.
Immagina di spiare attraverso il buco della serratura.
Un brivido ti pervade la schiena, e la paura d’essere scoperto/a ti eccita tanto quanto l’ammirare il proibito.
Viscerotica è l’occhio che si dilata nello scoprire il segreto di ciò che gli è sempre stato negato.
Viscerotica è lo sguardo sull’istante in cui desiderio e curiosità si fondono in un unico caloroso abbraccio.
Viscerotica è la silloge della carne e del desiderio; della decadenza, e della passione.
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È dalla scorsa primavera (periodo del confinamento domiciliare) che non riesco a leggere romanzi. Da maggio ne ho letti (o riletti) quattro, e tutti con estrema lentezza – e pensare che ero capace di divorarmi un libro anche in una notte quand’ero preda dell’insonnia. La forma romanzo mi è divenuta quasi ostile, incapace, nella sua prolissità, di saziarmi come fanno altre forme di scrittura. E dopo un periodo di rifiuto totale per i libri, sono scivolato verso altra comunicabilità. Per la cronaca i quattro romanzi letti sono: Christine di Stephen King, Histoire d’O di Pauline Réage e L’identità di Milan Kundera (riletture), e Il curioso delle donne di Alberto Moravia. Il resto delle letture e riletture – amo riscoprire libri in precedenza gustati, spaziano dalla poesia alla crescita personale. Un coacervo di parole immaginifiche, e reale concretezza, tutte a discapito della storia narrata (fatta eccezione per i racconti che ho sempre amato e sempre mi accompagnano).
La pandemia ha mutato il mio modo di vivere e percepire la vita, e uno dei primi cambiamenti concreti sta proprio nella lettura (uno dei miei grandi amori). Non dirò quale libro, manuale, autore o autrice mi sia stato/a più utile in questo periodo. Ti lascio curiosare tra i titoli immortalati nella fotografia sottostante invitandoti a scoprire quale libro abbia riletto più volte, e quale mi sia stato di grande aiuto. Quale abbia ritenuto poco edificante, e quale rimpiango di aver acquistato.