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Categoria: fotografie
zaino e scarponi
basta poco per sfiorare il cielo: uno zaino e un paio di scarponi
La sensazione
Non ricordo quando ho scattato questa fotografia, ma tra quei monti e quei boschi ci sono cresciuto. Ho incontrato personaggi singolari, e molti animali selvatici, alcuni dei quali inaspettati
un’immagine, una sensazione
Un'immagine, una sensazione. C'è stato un periodo della mia vita in cui mi piaceva andare al mare in autunno/inverno. La sensazione di pacifica solitudine valeva più di ogni altra cosa, e assistere ai tramonti invernali era realmente un piacere.
Stamattina la pioggia era furiosa
È piacevole ascoltare l’irruenza di pioggia e vento; si ha quasi la sensazione che, allungando le braccia e mulinando le mani, si possa afferrare quella potenza e usarla per ripulire i pensieri
Sono affascinato dai luoghi spopolati
Sono affascinato dai luoghi spopolati in cui il passaggio dell’essere umano è però ancora tangibile. Percepire il silenzio delle strade vuote. Osservare le case dalle porte sprangate, e i negozi dalle saracinesche abbassate. Questo vuoto apparente mi affascina perché ha quel sapore di incompiuto che tanto adoro.
i miei occhi
Stamattina guardavo i miei occhi allo specchio. E nello scrutarli, oltre al verde acqua intenso, leggevo i pensieri annidati nell’iride. Non sono un tipo da autocelebrazioni, sarei più propenso a rimanere defilato o a non prendermi mai sul serio (è un modo per rimanere coi piedi per terra, e per scansare paure e timori), comunque, leggevo i pensieri attraverso il filtro dell’iride, e mi sono detto: «hai creato qualcosa di bello, e di diverso» - riferito al mio ultimo libro: Viscerotica. Il desiderio si fa carne, che a sua volta si fa poesia; la poesia si fa me, che a mia volta mi faccio sensualità. I miei occhi verde acqua dicevano tutto ciò stamane, e potrei sintetizzare questa serie di pensieri con un’unica parola: Viscerotica.
Poco male, è domenica
La domenica è un contenitore di paure e di immagini del tipo: orizzonti innevati e strade strozzate – a completare il quadro l’antologia di Spoon River. Sai, nella sincerità del tuo sorriso ho concepito un altro me stesso: per domani prevedo barba bianca. Poco male, è domenica, e anche oggi ho alimentato la mia morbosa … Continua a leggere Poco male, è domenica
Cosa c’è di bello a Miane?
Cosa c’è di bello a Miane? È una domanda a cui non riesco a rispondere. Attrattive turistiche ce ne sono poche, salvo la natura. Quindi, se non sei disposto/a a faticare, il bello finisci per ignorarlo, e ti ritrovi a guardare un paese anonimo come tanti. Amici e conoscenti rimangono sempre interdetti a queste mie … Continua a leggere Cosa c’è di bello a Miane?
Hai mai sentito parlare dell’ora blu?
Hai mai sentito parlare dell’ora blu? Si tratta di un momento di passaggio; un breve istante in cui la notte e il giorno si sfiorano, lasciando la vita in sospeso: gli animali notturni si coricano, quelli diurni si preparano al risveglio. È il momento di quiete assoluta in cui la natura silente si lascia avvolgere, … Continua a leggere Hai mai sentito parlare dell’ora blu?
Lecco dita grondanti umore
Lecco dita grondanti umore e sapori intrisi di piacere. La schiena inarcata mi offre i tuoi spasimi caldi, salati. Ancora qualche battito cardiaco prolungato a trattenere un ritmo forzoso, e poi l’oblio. https://www.youtube.com/watch?v=JhY9GOhFwN4 che mondo piatto e monotono senza i Judas Priest Di luce e di oscurità, la mia silloge, è possibile (tra l'altro) acquistarla … Continua a leggere Lecco dita grondanti umore
Una voce a transistor blatera
Una voce a transistor blatera che andrà tutto bene, sarà… Intanto conto le ore inclinate che scivolano verso il baratro delle domande esistenziali: è un passatempo come altri. Il cane al di là dalla strada festeggia il passaggio dei bambini e ulula alle sirene d’emergenza sfreccianti sull’asfalto. Uno scopo esistenziale lui ce l’ha. Passa un … Continua a leggere Una voce a transistor blatera
Lutto
Trascinate dal vento, gelide correnti invernali mi sbattono a terra. Alberi spogli empatizzano coi sospiri. Calano, i becchini, le parole morenti. Lascio. Poche righe. Lieve sorriso accennato in punta di piedi. Di luce e di oscurità è acquistabile QUI, oppure potete contattarmi per avere una copia personalizzata 🙂
Samantha (o la breve narrazione di una serata trascorsa in compagnia di una giovane donna che indossò sfumature alla Buio Omega)
Facendo pulizia di vecchi file ho trovato le annotazioni conseguenti a un appuntamento al buio. Avevo dimenticato questo avvenimento e, rileggendo le poche informazioni scritte a suo tempo, mi domando perché abbia abbandonato la divertente pratica di conoscere persone a caso, privandomi così della possibilità di incontrare ragazze caratterizzate da singolari peculiarità. Innanzi tutto tengo … Continua a leggere Samantha (o la breve narrazione di una serata trascorsa in compagnia di una giovane donna che indossò sfumature alla Buio Omega)
Il cielo mi piomba addosso
Il cielo mi piomba addosso a peso morto. Poco male. L’intenso grigio plumbeo nasconde Longarone sullo sfondo immaginario e le cime cadorine rifulgono di flebili scorsi solari. È tempo dominato da Covid-19 neo-peste cibernetica, e dai corvidi signori assoluti delle strade. Giochiamo a fare la guerra, è il loro becchettio, la città ora è nostra … Continua a leggere Il cielo mi piomba addosso
Essere mattinieri, di questi tempi
Essere mattinieri, di questi tempi, ha il suo vantaggio. Alle 06.30 del mattino Ponte nelle Alpi è vuota, se escludo i merli e le gazze ladre svolazzanti sui prati o appollaiate su qualche tetto o cancello. Una leggera pioggia mi accarezza il viso, e l’aria gelida preannuncia neve in quota - il brivido lungo la … Continua a leggere Essere mattinieri, di questi tempi
È la nostalgia bastarda
È la nostalgia bastarda a fotterti con ricordi e sensazioni fasulle. Prendi a esempio stamattina. Esco di casa per bere un caffè con Sara dopo mesi dall'ultimo incontro e scopro il cielo terso anche se una leggera nebbia, creata dalle acque del Piave, sembra divertirsi a nascondere il mondo circostante. Mancano pochi minuti alle nove … Continua a leggere È la nostalgia bastarda
Cleo
Disse di chiamarsi Cleo; non indagai oltre. Mai ho saputo il vero nome e, di lei, ho perso ogni contatto. Proveniva dal sud e a separarci, oltre al vissuto personale, c’erano 17 anni di differenza. Lei ne aveva circa 40, io ero poco più che ventenne. Ero uno sbarbatello, ma consapevole di esserlo. Ci ritrovammo, … Continua a leggere Cleo