Un pensiero va ai pomeriggi scanditi da una birra al bar, e alle risate mascoline. Tempi cadaverici di una gioventù sfacciata ancora proiettata alla spensieratezza.
Un pensiero va ai racconti paterni divenuti preziosi più del materiale. Confidenze da padre a figlio, e viceversa, sussurrate tra le mura di un ospedale.
Un pensiero va agli scontri fisici e verbali sul mondo del lavoro, con gli “amici”, i “nemici” e i bulli.
Un pensiero va ai momenti in cui percepisci il cambiamento, e lo metti in atto. Il passato sarà altra cosa, e spetterà solo a te lasciartelo alle spalle. Le decisioni divengono serie; gli errori preziosi. Il passato, tanto quanto i vecchi amici, si fa ricordo, e il presente diviene concreto.
Da ragazzo mi chiedevo cosa significasse essere uomo, essere maschio. Ora cestino le domande, e vivo uno stato. Vivo un pensiero.