È l’era dello spread allargato, e dei vaccini impestati; dei vaffa forcaioli contro le scatolette di tonno, e del motto corale è colpa del commercialista.
È l’era del confinamento sociale a responsabilità individuale, e del fuori i nomi; degli esperti a chilometro zero, e delle energie rinnovabili (come la tessera del supermercato).
È l’era degli influencer in discoteca, sulla spiaggia, nel chiuso di una gabbia.
È l’era del qui e ora anche se, a onor del vero, mica ho capito in quale area geografica sia collocato questo qui e ora.
È l’era della democrazia a base di clic, e delle rivoluzioni da social; del sesso virtuale, e del coito mai interrotto; delle vagine ringiovanite, e dei peni allungati (come le pene); dei preti spretati, e dei guru resilienti.
È l’ora dell’indefinito, e di alcune solide certezze; la verità di ieri è ormai superata (e me ne compiaccio) e constato che all’esterno il caldo è moderato. Cerco uomini senza qualità per discutere del vacuo e nel mentre raggruppo idee a cui in seguito darò fuoco, solo perché mi va.
Ma voi
potreste
eseguire un notturno
su un flauto di grondaie? ¹
¹ Vladímir Vladímirovič Majakóvskij; Ma voi potreste? – A piena voce. Poesie e poemi, Arnoldo Mondadori Editore 1989
