Il cielo mi piomba addosso

Il cielo mi piomba addosso a peso morto.

Poco male.

L’intenso grigio plumbeo

nasconde Longarone sullo sfondo immaginario

e le cime cadorine rifulgono di flebili scorsi solari.

È tempo dominato da Covid-19

neo-peste cibernetica,

 e dai corvidi

signori assoluti delle strade.

Giochiamo a fare la guerra,

è il loro becchettio,

la città ora è nostra e noi la sorvegliamo.

da un angolo del mio terrazzo

Per chi volesse scoprire altre mie poesie può trovare Di luce e di oscurità QUI

e vi lascio la colonna sonora adatta, sperando vi piaccia

Savatage, ovvero uno dei gruppi che più amo

Sai cosa vorrei?

Sai cosa vorrei? Mi piacerebbe sapere se ti è capitato qualche fatto curioso o buffo durante questa quarantena. E non parlo di un avvenimento da prima pagina. No. Voglio mi racconti un piccolo evento capace di rompere la monotonia di questa quarantena. Può trattarsi di una emozione, o di qualche accadimento visto dal balcone o dalla finestra. Magari puoi descrivere il brivido provato nel portare fuori la spazzatura (azione che in altri momenti ti avrebbe fatto sbuffare) o raccontarmi una telefonata inaspettata.

Mi piacerebbe saperlo perché è un modo per condividere, per conoscerci, per confrontarci. E magari costruire un racconto collettivo.

E così, per rompere gli indugi, inizio col descrivere brevemente una richiesta fattami da una carissima amica. «Ho bisogno del tuo aiuto» mi dice «per riscrivere la presentazione del nostro gruppo. La voglio divertente e accattivante». Le confermo la mia disponibilità e così ora mi ritrovo a riversare su carta idee per raccontare le gesta di una congrega di mattacchioni/e. Ti starai chiedendo di cosa si occupi questo famigerato gruppo, e la risposta è presto detta: BDSM – il sottoscritto poco conosce di quest’arte, ma come rifiutare un simile favore?! (se hai qualche suggerimento da darmi è ben accetto, brancolo bendato nel buio!).

E così, se ti va di raccontare qualcosa, qualsiasi cosa!, sentiti libera/o di commentare questo post o, se preferisci farlo in modo privato, nella sezione CONTATTI (pigia sopra la parola) troverai la mail a cui scrivermi.

Aspetto la tua storia (le vostre storie) per costruire un racconto corale. Dimenticavo… se non risponderò subito non offenderti, sono alle prese con corde, fruste e minzioni ;D

uno sguardo dalla mia finestra…

Le mie poesie le trovi QUI

I miei racconti (ancora per poco) li trovi QUI

Essere mattinieri, di questi tempi

Essere mattinieri, di questi tempi, ha il suo vantaggio. Alle 06.30 del mattino Ponte nelle Alpi è vuota, se escludo i merli e le gazze ladre svolazzanti sui prati o appollaiate su qualche tetto o cancello. Una leggera pioggia mi accarezza il viso, e l’aria gelida preannuncia neve in quota – il brivido lungo la spina dorsale è l’inequivocabile conferma a ciò che verrà.

In questa mia passeggiata di libertà incrocio una donna in compagnia di un magnifico lupo cecoslovacco e il titolare del piccolo alimentari del centro. Osservo due pattuglie dei carabinieri perlustrare le strade, e guardo i lavoratori del supermercato prepararsi al proprio turno. Qualche macchina sfreccia sonnolenta. Tutto è fermo, salvo i pensieri. Viaggiano liberi fottendosene del contagio, ed è giusto così. E intasano la mente con migliaia di domande, egoiste e non.

Mi domando se al termine di questo periodo avrò ancora un lavoro – e conseguenti paure. Penso a mia madre, debilitata, augurandole(mi) non si infetti. E penso a coloro in prima linea e alla prova psicofisica che stanno affrontando. A chi sta comunque lavorando, e alle comprensibili paure nello stare vicino a colleghi e/o clienti. E il pensiero va a chi ha vissuto lutti in questi giorni, e all’impossibilità di esternare il dolore in un rito funebre che è sempre liberatorio.

Ed è per tutto questo, e altro ancora, se sono uscito di casa. Perché camminare è un esercizio spirituale. E se mi vedete sprovvisto d’ombrello, non preoccupatevi. Prendere la pioggia è un’ottima terapia per lavare i pensieri funesti e caricare il corpo con nuove energie.



Se siete alla ricerca di qualche lettura ho pubblicato due brevi recensioni di due volumi tutti al femminile. Se cliccate sul titolo del libro andrete direttamente alla pagina. Buona lettura!

Fondamenta per lo specchio

Il peccato



la mia silloge Di luce e di oscurità

un tramonto pontalpino

Telegramma

Perdemmo innumerevoli occasioni per sorridere stop e il gelo ora avvolge la luna stop come fiere notturne vaghiamo smarrite nelle tenebre stop e l’inutilità del tempo si ripiega su sé stessa stop foglie tremolanti stop rami spezzati stop siamo sussurri ciondolanti lungo le strade stop vi fu il secondo in cui smarrimmo l’ultima occasione per donarci un abbraccio stop e scambiarci caldi umori stop l’eco dei tuoi sospiri vela il novilunio dell’istante passato stop e impreco contro quella luna gelida e beffarda stop rimango così stop immobile nella futilità di vigliacche parole stop mentre un lampione disegna ombre allungate stop