Perforata
la luna argentea
trivellata da
spaghi solari.
Immobile. Muta.
Perforato
il cranio. Sguazza
la materia grigia. Un’altra
giornata, immersa
nella tediosa calotta cranica.
Nella tazza di caffè
intingo il cervelletto
croccante e friabile
al palato. Spirali
fumose fragranti lunari
annebbiano la vista.
Perforati
i lobi temporali. Autunnali
sorrisi scortano l’inverno.
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