
Semplicemente,
senza retorica,
scordò le parole
associate alla vita.
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Domani mi vestirò di giallo
e calcolerò la distanza
che mi separa da te;
mi arrenderò
alzando le mani
all’evidenza ovvia;
di questa lontananza
della tua lontananza.
Ventosi brividi
fendono le carni;
il cielo, rosseggiante
sgorga inerme.
La luce crepuscolare
è lama tagliente,
dalle cime rosate
affila l’orizzonte.
Oh cielo serale
fendi questa mia
giovane carne
pulsante di stupore!